Questo è un tema a cui tengo particolarmente e infatti ci ho dedicato una diretta su YouTube del 26 Ottobre 2025 e un articolo del 2024, vi lascio entrambi i contributi di seguito da poter consultare:
Ognissanti vs Halloween: quale festa celebrare?
Ma ora veniamo ad oggi, il 2025… il passare degli anni sta solo peggiorando una condizione spirituale, seria, che dal punto di vista cristiano altro non è che la SCRISTIANIZZAZIONE in atto da decenni.
L’Europa è un continente cristico e tale deve rimanere se non vogliamo finire nell’abisso oscuro dell’esistenza. Invece i paese europei, fino ad ora, hanno deciso di vendersi al materialismo e al consumismo sostituendoli all’amore di Cristo, dei santi e dei defunti.
Ci sono periodi dell’anno che, più di ogni altro, ci pongono di fronte al mistero della morte e della vita eterna. Parliamo di tre nomi: Halloween, Ognissanti e il Giorno dei Morti.
Oggi, per la maggior parte delle persone, queste date sono ridotte a una festa mascherata o a una semplice ricorrenza civile. Ma la nostra ricerca spirituale e la nostra esegesi ci impongono di andare oltre la superficie. La missione del nostro percorso è guidarvi nel risveglio della coscienza attraverso i testi sacri e la tradizione, decodificandola con consapevolezza. Il nostro obiettivo è comprendere: qual è il messaggio spirituale che è stato soppiantato? E come possiamo noi, in quanto persone in ricerca, tornare alla vera Presenza e alla guarigione interiore che questi giorni dovrebbero offrirci?
L’Esegesi di All Hallows’ Eve: Il Significato Mistico della Vigilia
Iniziamo dal termine stesso: Halloween, una contrazione di All Hallows’ Eve, che significa letteralmente la Vigilia di Tutti i Santi. È qui che l’analisi si fa più profonda.
La Chiesa, stabilendo la festa di Ognissanti (1° novembre), celebra non solo i santi canonizzati, ma l’intera schiera di anime che hanno raggiunto la pienezza della Vita in Dio. Dal punto di vista mistico, è un giorno che ci ricorda che la santità è una vocazione universale, un cammino di risveglio e di autenticità. Non è un club esclusivo, ma la meta di ogni anima che sceglie la consapevolezza.
La Vigilia, nel linguaggio biblico e spirituale, non è mai un semplice “prima”. È un tempo di attesa attiva, di osservazione interiore e di preparazione. È il momento in cui, simbolicamente, il velo tra il mondo della materia e quello dello Spirito è più sottile. L’All Hallows’ Eve originale era un invito a vegliare, non per paura, ma per il riconoscimento della Presenza del Divino e delle anime giunte a pienezza. Il suo significato profondo è speranza, non terrore.

Samhain e la Trasformazione della Paura
Molti collegano Halloween unicamente a Samhain, l’antica festa celtica che segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno, momento in cui si credeva che le barriere tra i mondi si dissolvessero.
Quando il Cristianesimo si diffuse, spesso assorbì e “cristianizzò” le feste pagane, non solo per facilitare la conversione, ma anche perché queste feste toccavano paure umane universali. L’uomo ha sempre avuto paura della morte e dell’ignoto.
La Chiesa, stabilendo prima Ognissanti e poi il Giorno dei Morti (2 novembre), ha cercato di rispondere a questa paura atavica con la speranza e con il culto della memoria. Invece di temere gli spiriti che tornano, ci ha invitato a onorare i defunti come parte della nostra famiglia spirituale. Questo non è nascondere la paura, ma trasformarla in amore e in un’occasione di guarigione emotiva. Samhain ci parla di ciclo; Ognissanti/Giorno dei Morti ci parla di eternità e riconnessione interiore.
Il Consumismo di Halloween: La Paura Diventa Merce
Veniamo alla nostra epoca. Cosa è successo? Halloween è stato ridotto a merce, un fenomeno globalizzato che ha perso quasi completamente la sua matrice spirituale. Il ‘dolcetto o scherzetto’ e le maschere grottesche sono diventati il fulcro.
La nostra esegesi deve essere anche psicologica e spirituale: il consumismo di Halloween è la nostra società che esorcizza la morte trasformandola in divertimento superficiale e, in definitiva, in merce. Non affrontiamo il mistero profondo, ma lo vestiamo di horror vuoto.
Questo porta a una profonda disconnessione. Invece di usare questo periodo per la ricerca spirituale, la consapevolezza e l’accettazione della nostra mortalità (il fondamento della vita autentica), ci distraiamo con un ‘carnevale horror’. Questo allontanamento è la causa della nostra “paura di esistere”, perché rifiutiamo di contemplare la fine e, di conseguenza, il senso vero del nostro “qui e ora”.
La Vera Presenza: Un Rituale di Guarigione Spirituale
Come tornare allora alla vera Presenza in questi giorni? Non si tratta di condannare la festa, ma di risvegliare la nostra coscienza al suo significato più profondo.
Vi propongo due passi per la vostra Guarigione Spirituale:
- Rituale di Presenza: Il 31, 1 e 2 novembre, dedica un momento alla meditazione interiore. Accendi una candela non per scacciare gli spiriti, ma come simbolo della luce dell’anima che non si spegne. Concentrati sul respiro, sul “qui e ora”.
- L’Esercizio della Memoria: Onorare i defunti non è un dovere dogmatico, ma un atto di guarigione emotiva. Ricorda i tuoi cari non con il dolore del distacco, ma con la gratitudine per l’Amore ricevuto. L’Amore, nella visione mistica cristiana, è ciò che unisce i vivi e i morti.
Quando accettiamo la nostra mortalità, smettiamo di aver paura di vivere pienamente. Riconoscere la fine ci spinge a vivere con maggiore autenticità e consapevolezza ogni istante.
Vi invito a leggere il mio libro “Quella inspiegabile paura di esistere” [https://www.saradagostini.it/quella-inspiegabile-paura-di-esistere/], perché in questi giorni di sottile velo tra i mondi, le nostre paure più profonde riaffiorano. Affrontarle con l’esegesi e la Presenza è l’unico modo per trasformarle in guarigione e risveglio.
Continuate la vostra ricerca. A presto.
Maria Sara D’Agostini
”Serva di Dio” aeternum
”Le porte dell’inferno non prevarranno mai”
(Mt 16,18)
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