LITURGIA E SPIRITO: FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA

Vi sento spesso chiedermi della relazione tra liturgia e lavori su di sè e tra Anima e disciplina. Per tali ragioni ho deciso di scrivere direttamente un articolo che potesse portar chiarezza e fare luce su tutti i dubbi sullo Spirito e sulla liturgia attualmente in uso.

Ad esempio: perchè ogni giorno si segue un calendario liturgico per la Parola divina?

Buona lettura?

Un Viaggio Spirituale: L’Anno Liturgico

L’anno liturgico della Chiesa Cattolica non è solo un calendario di celebrazioni, ma un cammino spirituale che invita ogni credente a immergersi nei misteri della fede e a farne esperienza personale. È un percorso che ci accompagna attraverso le diverse stagioni della vita di Cristo, invitandoci a partecipare attivamente alla sua storia e a farla diventare la nostra.

Un Anno, Quattro Tempi, Infinite Possibilità

L’anno liturgico si articola in quattro tempi principali, ciascuno con una sua particolare atmosfera e un messaggio specifico:

  • Avvento: L’attesa Gioiosa L’Avvento è il tempo dell’attesa, un tempo di preparazione al Natale. È un’attesa gioiosa, carica di speranza, che ci invita a tenere il cuore aperto all’arrivo del Salvatore. In questo periodo, siamo chiamati a riscoprire il senso profondo del Natale, non solo come festa, ma come momento di incontro con Dio.
  • Natale: La Luce che Viene Il Natale celebra la nascita di Gesù, la luce che viene a rischiarare le tenebre del mondo. È un tempo di grande gioia, in cui celebriamo l’amore infinito di Dio per l’umanità. Ma è anche un tempo di contemplazione, in cui ci fermiamo ad ammirare la piccolezza di Dio che si fa bambino per stare vicino a noi.
  • Quaresima: Un Cammino di Conversione La Quaresima è un tempo di preparazione alla Pasqua, un tempo di conversione e di rinnovamento interiore. È un cammino di quaranta giorni che ci invita a seguire Gesù nel deserto, a lottare contro le tentazioni e a riscoprire la bellezza della semplicità e della preghiera.
  • Pasqua: La Vittoria sulla Morte La Pasqua è la festa centrale dell’anno liturgico, la celebrazione della risurrezione di Cristo. È la vittoria della vita sulla morte, della speranza sulla disperazione, dell’amore sull’odio. In questo tempo, siamo invitati a celebrare la nuova vita che Cristo ci ha donato e a farne esperienza nella nostra vita quotidiana.

I Colori della Fede

Ogni tempo liturgico è caratterizzato da un colore specifico, che ha un significato simbolico profondo:

  • Viola: Il colore dell’Avvento e della Quaresima, simboleggia la penitenza, la mortificazione e l’attesa.
  • Bianco: Il colore del Natale e della Pasqua, simboleggia la purezza, la gioia e la risurrezione.
  • Rosso: Il colore della Pentecoste e della Passione, simboleggia lo Spirito Santo, l’amore di Dio e il martirio.
  • Verde: Il colore del Tempo Ordinario, simboleggia la speranza, la crescita e la vita quotidiana.

Un Viaggio Personale

L’anno liturgico è un invito a intraprendere un viaggio personale alla scoperta di Dio e di noi stessi. È un cammino che ci porta a confrontarci con le nostre fragilità, a superare le nostre paure e a scoprire la nostra vera identità come figli di Dio.

Un Invito alla Riflessione

Ogni celebrazione liturgica è un’occasione per riflettere sul senso della vita, sulla nostra relazione con Dio e con gli altri. È un momento in cui possiamo nutrire la nostra fede, rafforzare i nostri legami con la comunità cristiana e trovare la forza per affrontare le sfide della vita.

Conclusioni

L’anno liturgico è un dono prezioso che la Chiesa ci offre per aiutarci a vivere una vita più piena e significativa. È un cammino che ci accompagna dalla culla alla tomba, un cammino di crescita spirituale che ci porta sempre più vicino a Dio.

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Maria Sara D’Agostini

”Serva di Dio” aeternum

”Le porte dell’inferno non prevarranno mai”

(Mt 16,18)

L’EPIFANIA: OLTRE LA SUPERFICIE, UN MISTERO DA SVELARE

L’Epifania, celebrata il 6 gennaio, è una festa cristiana che va ben oltre il semplice racconto dei Magi che portano doni al Bambino Gesù. Dietro questa narrazione si cela un ricco simbolismo, un’espressione della rivelazione divina e un invito alla ricerca interiore.

  • Epifania: un nome che rivela. La parola “Epifania” deriva dal greco e significa “manifestazione”, “apparizione”. In questo giorno, la divinità di Gesù Cristo si manifesta ai Magi, rappresentanti dei popoli pagani. È un momento in cui la luce divina illumina le tenebre, rivelando la verità e la salvezza.
  • I Magi: più di semplici re. I Magi non erano solo re, ma sapienti che, guidati da una stella, intraprendono un lungo viaggio alla ricerca della verità. Rappresentano l’umanità assetata di Dio, che attraverso la ragione e la ricerca interiore si avvicina alla rivelazione divina.
  • I doni: simboli profondi. I doni offerti dai Magi – oro, incenso e mirra – hanno un significato simbolico profondo:
    • Oro: simboleggia la regalità di Gesù, il suo potere e la sua maestà.
    • Incenso: rappresenta la divinità di Gesù, la sua natura divina e la sua funzione di mediatore tra Dio e gli uomini.
    • Mirra: allude alla passione e alla morte di Gesù, anticipando il suo sacrificio per la salvezza dell’umanità.
    • Inoltre, i 3 doni dei Magi rappresentano le 3 virtù cristiane: carità, preghiera e penitenza

L’Epifania può essere interpretata come un vero e proprio percorso iniziatico. I Magi, attraverso il loro viaggio, rappresentano l’uomo che intraprende un cammino di scoperta interiore alla ricerca della luce. La stella cometa diventa una guida spirituale, indicando la direzione da seguire.

  • La luce interiore. La stella cometa che guida i Magi può essere vista come una metafora della luce interiore, quella scintilla divina presente in ogni essere umano. L’Epifania ci invita a riscoprire questa luce e a farla brillare nel mondo.
  • La trasformazione. L’incontro con Gesù rappresenta una trasformazione profonda. I Magi, dopo aver adorato il Bambino, non tornano indietro per la stessa strada, ma scelgono una via nuova, illuminati dalla luce della verità.
  • L’universalità del messaggio. L’Epifania ci ricorda che la salvezza è offerta a tutti gli uomini, senza distinzione di razza o cultura. È un invito all’unità e alla fratellanza universale

Nonostante sia una festa antica, conserva ancora oggi una grande attualità. Ci invita a:

  • Cercare la verità. Non smettere mai di cercare la verità, di porci domande e di approfondire la nostra conoscenza di noi stessi e del mondo.
  • Aprirci al mistero. Accettare che ci sono aspetti della realtà che vanno oltre la nostra comprensione e che il mistero è parte integrante della vita.
  • Condividere la luce. Portare la luce della speranza e dell’amore nel mondo, diventando noi stessi strumenti di trasformazione e di rinnovamento.

In conclusione, l’Epifania è molto più di una semplice festa. È un invito a un percorso di crescita spirituale, un’opportunità per riscoprire il senso profondo della vita e per connetterci con la divinità che è in noi.

Cosa ne pensi di questa interpretazione? Vorresti approfondire qualche altro aspetto dell’Epifania?

Potrebbero interessarti anche questi argomenti:

  • Il simbolismo dei numeri nell’Epifania
  • La connessione tra l’Epifania e altre tradizioni religiose
  • Le celebrazioni dell’Epifania nel mondo

L’Epifania, oltre alla sua ricca simbologia legata ai personaggi e agli oggetti, cela un profondo significato numerico. I numeri, da sempre, sono stati considerati portatori di messaggi nascosti e di significati esoterici in molte culture, compresa quella cristiana.

  • I Magi: Il numero più evidente è il tre, rappresentato dai Magi. Questo numero è profondamente radicato nella tradizione cristiana, simboleggiando la Trinità divina: Padre, Figlio e Spirito Santo.
  • L’universalità: I tre Magi, provenienti da Oriente, rappresentano l’universalità del messaggio cristiano, destinato a tutti i popoli della Terra.

Sebbene non esplicitamente legato ai Magi, il numero dodici è spesso associato all’Epifania, in quanto richiama:

  • Le dodici tribù d’Israele: Simboleggiano l’unità del popolo eletto.
  • I dodici apostoli: Rappresentano i fondamenti della Chiesa.
  • I dodici mesi dell’anno: Indicano il ciclo completo del tempo e la continuità della fede.
  • Il numero sette: Spesso associato alla perfezione divina e alla completezza, potrebbe essere collegato al settimo giorno della creazione, un giorno di riposo e di consacrazione a Dio.
  • Il numero quattro: Simboleggia i quattro punti cardinali, rappresentando l’universalità e l’estensione del messaggio cristiano a tutto il mondo.

In un’ottica esoterica, i numeri nell’Epifania possono essere interpretati come:

  • Chiavi di accesso a un significato più profondo: I numeri non sono semplici quantità, ma vibrazioni che mettono in comunicazione con livelli più sottili della realtà.
  • Simboli di un percorso iniziatico: Il viaggio dei Magi può essere letto come un percorso di crescita spirituale, dove ogni numero rappresenta una tappa, una prova da superare o una consapevolezza da raggiungere.
  • Espressioni dell’armonia cosmica: I numeri nell’Epifania riflettono un ordine cosmico più ampio, un’armonia che l’uomo è chiamato a ritrovare dentro di sé.

Il simbolismo dei numeri nell’Epifania offre una chiave di lettura affascinante per comprendere i misteri di questa festa. È un invito a guardare oltre la superficie, a cercare i significati nascosti e a scoprire la profondità del messaggio cristiano.

Maria Sara D’Agostini

”Serva di Dio” aeternum

”Le porte dell’inferno non prevarranno mai”

(Mt 16,18)

IL NUOVO ANNO E I PRIMI 12 GIORNI

Bentornati sul mio sito.

A ridosso della fine dell’anno e prossimi all’inizio di un nuovo ciclo energetico, vi allego di seguito il video sui primi 12 giorni dell’anno e l’articolo sul NUOVO ANNO.

In settimana seguirà anche un video su come vivere il nuovo anno rimuovendo e trasformando i legami karmici intergenerazionali che influenzano il qui e ora

Chi ben comincia è a metà dell’opera!

Scrivetevi i propositi per il nuovo anno su carta e penna, prima della fine dell’anno corrente e andate a rivederli dopo 6 mesi e di nuovo dopo 12 mesi

VIDEO

ARTICOLO

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

”Serva di Dio” aeternum

”Le porte dell’inferno non prevarranno mai”

(Mt 16,18)

#ANNONUOVO #2025 #fineanno #capodanno #festa #primidellanno

ASSOCIAZIONI A CUI DONARE IL 10%: LA RICCHEZZA

Mi chiedete spesso, quando svolgo la lezione sulla ricchezza al 1° anno del corso di Risveglio, quali potrebbero essere delle associazioni ”sicure” a cui donare il 10% dei propri introiti.

Anche in virtù di questo periodo di feste e del Natale, vi elencherò a seguire alcune di queste associazioni che suggerisco e a cui dono

Rimane invariato il principio esoterico per il quale dovete sentire quali associazioni risuonano di più con voi prima di agire; questo vale per tutto non solo per la decima….

Ce ne sono molte altre di associazioni: ve ne indicherò alcune poi starà alla vostra virtù di ricercare e discernere a completare l’opera.

Intanto vi suggerisco di rileggere l’articolo sulla ricchezza pubblicato nel 2022 che trovate di seguito RICCHEZZA: RISPARMIO O PARSIMONIA? – Dott.ssa Maria Sara D’Agostini

E di rivedervi il video dedicato sul mio canale YouTube

Infine vi ricordo che approfondisco il tema ricchezza in entrambi i miei libri e al 1° anno del corso di Risveglio:

Quella inspiegabile paura di esistere

Sei il mago della tua vita

STILL I RISE
L’associazione fondata da Nicolò Govoni. L’obiettivo di Nicolò e di Still I Rise è proteggere ed educare i bambini in difficoltà in varie parti del mondo
https://www.stillirise.org/sostienici/

FONDAZIONE CASA DELL’ALBERO
Hanno realizzato due pozzi in Etiopia. Inoltre, si sono specializzati nell’aiutare i bambini di Chernobyl e accoglierli per un mese all’anno nella loro sede.
https://www.fondazionecasadellalbero.org/accoglienza-bimbi.html

L’associazione si occupa di 2 importanti patologie degenerative e estremamente invalidanti AISM e FISM | AISM | Associazione Italiana Sclerosi Multipla

associazione che si occupa delle gravi disabilità di nascita nei bambini e nei ragazzi. Aiuto loro a rendere la vita più vita Chi Siamo – Adotta un Angelo – Ce.R.S. Onlus

LE OPERE DEL PADRE

Associazione che si occupa di tutti gli emarginati e di coloro che hanno sbagliato ma vogliono recuperare il loro stato spirituale Le Opere del Padre

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

”Serva di Dio” aeternum

”Le porte dell’inferno non prevarranno mai”

(Mt 16,18)

#donazioni #ricchezza #decima #generosita #amore

23° GIORNO DI AVVENTO – AUTOREVOLEZZA O AUTORITA’?

Bentornati a questo 23° giorno di Avvento che stiamo trascorrendo assieme, passo dopo passo.

Eccoci di nuovo assieme in questo percorso intenso e denso di stimoli e intuizioni spirituali, in cui stiamo riscoprendo il vero senso dell’Avvento: crescita spirituale e iniziativa energetica

Per me è sinonimo di estrema gioia poter condividere con voi ogni giorno spirituale dell’Avvento, nell’amore di Cristo.

Vi rammento che trovate tutti gli altri video sull’Avvento 2024 (e non solo) sul canale YouTube

In questo periodo di Avvento, mentre ci prepariamo a celebrare la nascita di Gesù Cristo, siamo chiamati a riflettere sul significato profondo della sua figura e del suo messaggio.

Oggi il commento del Vangelo del giorno, per la 23^ giornata di Avvento, avverrà attraverso questo articolo, in forma scritta.

Oggi, 23 Dicembre 2024 commentiamo il Vangelo del giorno di Luca 1, 57-66

In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati.

All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.

In questo passo del Vangelo riflettiamo sulla differenza tra Autorità ed autorevolezza che si discostano di un ottava

Zaccaria ed Elisabetta hanno utilizzato autorevolezza con i loro parenti e con chi li circondava perchè avevano deciso di seguire sempre e solo l’autorità divina.

Come sappiamo, loro hanno deciso di seguire e di fare propria la volontà divina abbandonandosi totalmente ad essa.

E’ solo il completo abbandono alla volontà divina e il contatto con Dio che vi può trasportare oltre il visibile permettendovi di assumere scelte che agli occhi degli altri saranno folli se non pazze mentre per voi saranno giuste.

La giustizia divina trionfa sempre e Luca oggi ce lo ricorda, come sempre, in modo magistrale!!

E voi, utilizzate autorevolezza o autorità? e soprattutto, seguite la volontà divina o fate di testa vostra?

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

”Serva di Dio” aeternum

”Le porte dell’inferno non prevarranno mai”

(Mt 16,18)

#vangelodelgiorno #vangelo #luca #avvento #natale2024

16° GIORNO DI AVVENTO: ANCORA IL VANGELO DI MATTEO

Bentornati a questo 16° giorno di Avvento che stiamo trascorrendo assieme, passo dopo passo.

Eccoci di nuovo assieme in questo percorso intenso e denso di stimoli e intuizioni spirituali, in cui stiamo riscoprendo il vero senso dell’Avvento: crescita spirituale e iniziativa energetica

Per me è sinonimo di estrema gioia poter condividere con voi ogni giorno spirituale dell’Avvento, nell’amore di Cristo.

Vi rammento che trovate tutti gli altri video sull’Avvento 2024 (e non solo) sul canale YouTube

In questo periodo di Avvento, mentre ci prepariamo a celebrare la nascita di Gesù, siamo chiamati a riflettere sul significato profondo della sua figura e del suo messaggio. Il Vangelo di oggi ci presenta un Gesù che sfida l’autorità costituita, ponendo interrogativi sulla vera natura del potere e della conoscenza. Ma cosa si cela dietro il concetto di autorità? E qual è la differenza tra autorità e autorevolezza? Scopriamolo insieme.

Oggi il commento del Vangelo del giorno, per la 16^ giornata di Avvento, avverrà attraverso questo articolo, in forma scritta.

Oggi, 16 Dicembre 2024 commentiamo il Vangelo del giorno di Matteo 21, 23-27

In quel tempo, entrato Gesù nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: “Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?”

Gesù rispose: “Vi farò anch’io una domanda e se voi mi risponderete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?”.

Ed essi riflettevano tra sé dicendo: “Se diciamo: ‘‘dal cielo’’, ci risponderà: ‘‘perché dunque non gli avete creduto?’’; se diciamo ‘‘dagli uomini’’, abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta”.

Rispondendo perciò a Gesù, dissero: “Non lo sappiamo”. Allora anch’egli disse loro: “Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose”.

In questo passo del Vangelo riflettiamo sul senso dell’autorità e dell’autorevolezza.

L’autorità è una forma di manifestazione dell’ego, mentre l’autorevolezza è manifestazione dell’anima che finalmente ha il dominio sui corpi.

Il maestro Gesù Cristo parla a sacerdoti e anziani e li esorta a riflettere su ciò che viene da Dio e ciò che invece proviene dall’uomo.

I sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si sentivano ”sotto il giudizio” del maestro nonostante non ci fosse alcun giudizio da parte sua; perchè?

Perchè i sacerdoti e gli anziani si sentivano potenti e sapienti rispetto a tutti gli altri e dunque erano convinti di conoscere la verità pur non avendo considerato la verità cristica, che proviene da Dio

Il Maestro vuole farli riflettere sul rapporto tra Dio e l’uomo

Talvolta il Maestro utilizza toni severi e decisi per scuotere le coscienze umane di chi, non vuole proprio risvegliarsi…..

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

”Serva di Dio” aeternum

”Le porte dell’inferno non prevarranno mai”

(Mt 16,18)

Avvento2024 #Vangelo #Gesù #Spiritualità #Riflessioni #CrescitaPersonale #Dio #Uomo #Autorità #Autorevolezza #Ego #Anima

11° GIORNO DI AVVENTO: ”IMPARATE DA ME…”

Bentornati a questo 11° giorno di Avvento che stiamo trascorrendo assieme, passo dopo passo.

Eccoci di nuovo assieme in questo percorso intenso e denso di stimoli e intuizioni spirituali, in cui stiamo riscoprendo il vero senso dell’Avvento: crescita spirituale e iniziativa energetica

Per me è sinonimo di estrema gioia poter condividere con voi ogni giorno spirituale dell’Avvento, nell’amore di Cristo.

Vi rammento che trovate tutti gli altri video sull’Avvento 2024 (e non solo) sul canale YouTube

Oggi il commento del Vangelo del giorno, per l’ 11^ giornata di Avvento, avverrà attraverso questo articolo, in forma scritta.

Oggi, 11 Dicembre 2024 commentiamo il Vangelo del giorno di Matteo 11, 28-30

Matteo 11, 28-30

”Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 29 Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. 30 Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”

Nel passo del Vangelo del giorno, il Maestro Gesù Cristo ci ricorda che imitarlo è la strada per la salvezza.

Imitare Cristo vuol dire tendere verso l’essenza cristica, verso il vero sè, la divinità presente in ciascun essere umano.

”Imparate da me”….

  • A rimanere sulla Via, la verità e la vita, senza perdere l’attenzione sul proprio sè.
  • Essere autentici, veri, completi in Dio.
  • Mettersi in ascolto di Dio; la preghiera è ascolto della voce di Dio

L’essere umano dovrebbe imparare a meditare e contemplare nel SILENZIO, è li che Dio ci parla.

Imparare a sentirsi umile, a trasformare l’ego in amore verso il prossimo

imparare ad amare e concedere all’altro di amarci. L’altro non è un partner o un amico, è Dio

Vi fate amare da Dio o ne avete paura? vi concedete di mettervi in suo ascolto, attraverso la preghiera e la contemplazione?

Già immagino cosa stiate pensando: ”ma io non ho tempo”.

E allora è giusto che rimaniate identificati con la sofferenza se non volete ritagliarvi il tempo per sperimentare la GIOIA senza limiti dal contatto con Dio

Gesù Cristo era in contatto con il Padre sempre, ogni giorno. Voi lo farete? le state facendo?

Il passo del Vangelo di oggi ci esorta a ”prendere il giogo” sopra di noi, ovvero il carico del discepolo che si mette alla sequela del Maestro, Gesù Cristo.

Ebbene, ci promette che nonostante svolgere una missione per la luce sia faticoso, la gioia non mancherà e la ricompensa sarà grande

E voi? avete deciso se mettervi al servizio della luce?

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

”Serva di Dio” aeternum

”Le porte dell’inferno non prevarranno mai”

(Mt 16,18)

#vangelo #vangelodelgiorno #imitazionedicristo #dio “Matteo 11:28-30”, “imparare da Gesù Cristo”, “giogo di Cristo”, “pace interiore”, “meditazione”, “preghiera”, “amore verso il prossimo”, “crescita spirituale”

IL MITO DI BABBO NATALE: UNA PORTA VERSO IL SACRO

Il mito di Babbo Natale, radicato in diverse culture, trascende la semplice figura di un uomo barbuto che porta doni. Rappresenta, in realtà, un archetipo universale che connette l’umanità a dimensioni più profonde della realtà.

Al di là della materializzazione popolare, Babbo Natale simboleggia uno “Spirito del Natale”, un’energia cosmica che si manifesta annualmente, portando con sé un’ondata di rinnovamento e di speranza. Questa energia, presente in tutte le culture, è percepita come una forza benefica che unisce le persone e le invita a riscoprire i valori più autentici.

La notte di Natale è considerata un momento di particolare apertura tra i mondi visibile e invisibile. Durante questo periodo, lo Spirito del Natale intraprende un viaggio energetico, portando con sé doni spirituali che vanno ben oltre i semplici regali materiali. Questi doni sono rappresentati dalle emozioni positive, dalla gioia, dalla compassione e dalla speranza che si diffondono tra gli esseri umani.

  • L’albero di Natale: Simboleggia l’albero della vita, che collega i mondi terreni a quelli celesti. Le decorazioni rappresentano i frutti di questa connessione e invitano a un’introspezione e a una ricerca interiore.
  • I regali: Rappresentano i doni spirituali che lo Spirito del Natale elargisce. Ricevere un regalo significa aprire il proprio cuore a nuove esperienze e a nuove possibilità.
  • I rituali: Lasciare cibo per Babbo Natale e le renne è un gesto simbolico che rappresenta l’offerta e l’accoglienza. È un modo per invitare l’energia dello Spirito del Natale a entrare nella propria casa e nel proprio cuore.

La figura di Babbo Natale, sebbene sia stata spesso associata a San Nicola o a campagne pubblicitarie, possiede una valenza simbolica molto più profonda. Essa ci invita a:

  • Connetterci con il bambino interiore: Recuperare la capacità di meravigliarsi e di credere nella magia.
  • Coltivare la speranza: Credere in un futuro migliore e contribuire a crearlo.
  • Esprimere gratitudine: Ringraziare per i doni ricevuti e per le opportunità che la vita ci offre.
  • Condividere: Offrire il proprio aiuto agli altri e promuovere la solidarietà.

Il mito di Babbo Natale ci ricorda che la realtà è molto più complessa di quanto appaia ai nostri sensi. Ci invita a guardare oltre la materia e a scoprire le energie sottili che permeano l’universo. Celebrare il Natale significa riconoscere la presenza di una forza superiore che ci guida e ci protegge.

Conclusione

Il mito di Babbo Natale è un invito a riscoprire il sacro nella vita quotidiana. È un invito a coltivare la spiritualità, a credere nella magia e a vivere con gioia e speranza.

Scrivete una lettera allo Spirito del Natale e se riuscite, dopo averne fatto una copia, andate ad imbucarla a una cassetta delle lettere natalizie che sono in giro per la città

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

”Serva di Dio” aeternum

”Le porte dell’inferno non prevarranno mai”

(Mt 16,18)

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5° GIORNO DI AVVENTO: IL VANGELO DI MATTEO

Bentornati a questo 5° giorno di Avvento che stiamo trascorrendo assieme, passo dopo passo.

Per me è sinonimo di estrema gioia poter condividere con voi ogni giorno spirituale dell’Avvento, nell’amore di Cristo.

Vi rammento che trovate tutti gli altri video sull’Avvento 2024 (e non solo) sul canale YouTube

Oggi il commento del Vangelo del giorno, per la 5^ giornata di Avvento, avverrà attraverso questo articolo e in forma scritta.

Oggi, 5 Dicembre 2024 commentiamo il Vangelo del giorno di Matteo 7, 21.24-27

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Nel passo del Vangelo di oggi il Maestro Gesù Cristo ci ricorda dell’importanza di seguire la volontà del Padre.

Spesso l’essere umano è cieco nei confronti dell’esistenza manifesta e crede che, ciò che pensa e decide, sia solo opera sua, magari prendendosene anche i meriti.

Nella realtà (la manifestazione di ciò che è vero) per seguire il Padre è necessario sentirsi figli e quindi percepire lo Spirito Divino in noi, avendo il coraggio di seguirlo a qualunque ”prezzo”.

Inoltre, nel passo di oggi si distingue l’UOMO SAGGIO dall’UOMO STOLTO; il primo è colui che segue la Via, la Verità e la vita ed è disposto a trasformarsi per aprirsi a Dio, mentre il secondo NON avendo solide fondamenta, perchè mancante dall’amore divino, sceglie di sgretolarsi per qualunque pre-occupazione o evento avverso.

E voi, chi scegliete di essere?

In questo 5°giorno di Avvento, riuscite a percepire l’amore divino in voi che non vi abbandona mai?

Vi sentite più l’uomo saggio con le fondamenta rocciose o l’uomo stolto con un pavimento di sabbia?

Tanto bene

Maria Sara D’Agostini

”Serva di Dio” aeternum

”Le porte dell’inferno non prevarranno mai”

(Mt 16,18)

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MEDICI E PRETI: IL BINOMIO PERFETTO, MA….

E’ da tempo che pensavo di scrivere questo articolo dal momento che l’argomento in questione è particolarmente importante per chi compie il lavoro su di sè

Nell’attuale sistema societario, vi è un organizzazione sanitaria e spirituale così disposta:

  • i medici sul territorio seguono le persone direttamente e anche per eventi lievi
  • i medici di specializzazione seguono le persone per una specifica specialità (gastroenterologia, chirurgia, cardiologia, ginecologia, etc)
  • i medici i medici di EMERGENZA (già il nome è un programma) seguono ”solo” le persone che hanno un emergenza in un preciso lasso di tempo.
  • i preti benedicono la nascita e la fine della vita
  • i preti confessano e ti aiutano a ripulirti spiritualmente

Tutti i medici sono accomunati da un denominatore comune: IL GIURAMENTO DI IPPOCRATE.

Ma facciamo un passo indietro: chi erano i primi medici e chi era Ippocrate?

Egli rivoluzionò il concetto di medicina, tradizionalmente associata con la teurgia e la filosofia, stabilendo la medicina come professione. In particolare, ebbe il merito di far avanzare lo studio sistematico della medicina clinica, riassumendo le conoscenze mediche delle scuole precedenti, e di descrivere le pratiche per i medici attraverso il Corpus Hippocraticum e altre opere.

Uno dei fondamenti della medicina ippocratica è il principio Νόσων φύσεις ίητροί (pron. noson füsis ietroi), chiamato in seguito da Galeno vis medicatrix naturae, o «forza curatrice naturale», che vede il corpo umano animato da una forza vitale tendente per natura a riequilibrare le disarmonie apportatrici di patologie. Secondo questa concezione, la malattia e la salute di una persona dipendono da circostanze insite nella persona stessa, non da agenti esterni o da superiori interventi divini; la via della guarigione consisterà pertanto nel limitarsi a stimolare questa forza innata, non nel sostituirsi a essa: «la natura è il medico delle malattie […] il medico deve solo seguirne gli insegnamenti»

Ippocrate fu anche il primo a occuparsi di patologia, anche se per farlo non utilizzò la dissezione sui cadaveri, per la quale, nella storia dell’anatomia greca, si dovrà attendere ancora un paio di secoli (e solo su animali). Egli inventò la cartella clinica, teorizzò la necessità di osservare i pazienti prendendone in considerazione l’aspetto e i sintomi e introdusse per primo i concetti di diagnosi e prognosi[16]. Egli credeva infatti che solo la considerazione dello stile di vita del malato permettesse di comprendere e sconfiggere la malattia da cui era affetto.

Ippocrate fu quindi il primo medico riconosciuto come tale dalla storia della civiltà moderna e in effetti il termine medico significa letteralmente:


medico¹ /’mɛdiko/ agg. [dal lat. medĭcus, der. del tema di medēri “curare”] (pl. m. -ci). – 1. [attinente alla medicina, relativo ai medici e sim.: cure m.assistenza m.] ≈ sanitario. 2. (farm.) [che consente di guarire da una malattia o di curarla] ≈ [→ MEDICINALE agg.]. FONTE LA TRECCANI

Quindi si diventa medico, con UN UNICA GRANDE RESPONSABILITA’: GUARIRE e trovare assieme al paziente la via per raggiungere la guarigione.

Come diceva Ippocrate che era anche un filosofo, l’individuo guarisce con lo stesso elemento con cui si è ammalato. QUESTO ASSUNTO E’ FONDAMENTALE CAPIRLO ANCHE AL LIVELLO SPIRITUALE

Per tale ragione, quando ad esempio c’è rancore o rabbia, solo con IL PERDONO si riesce a guarire e la sola cura non è sufficiente…. perchè il simile, seppur di un ottava più alta, guarisce il simile, sempre. (Principio che poi è alla base anche dell’omeopatia)

Ogni medico ha GIURATO sul giuramento di Ippocrate... ma andiamo a vedere cosa dice…..

«Giuro per Apollo medico e Esculapio e Igea e Panacea e per gli dèi tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto.

Di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest’arte, se essi desiderano apprenderla; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.

Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa.

Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.

Con innocenza e purezza custodirò la mia condotta di vita e la mia arte.

Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi ritirerò in favore di uomini che si dedicano di questa pratica.

In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l’altro da ogni atto libidinoso sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.

Tacerò tutto ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dall’esercizio sulla vita degli uomini, tutto ciò che non deve essere divulgato al di fuori [del rapporto con il paziente], ritenendo tali cose essere segrete.

E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell’arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro.»

Fare un giuramento, di qualunque genere, ma soprattutto se si tratta della salvezza della razza umana, ha un peso e una responsabilità enormi.

Esattamente come il giuramento che si compie in chiesa per il vincolo del matrimonio. Ogni GIURAMENTO porta con sè sempre una parte di karma e una parte di dharma.

Se viene spezzato un giuramento viene meno il patto con Dio che ha scelto te per manifestarsi in quelle precise modalità, quindi ne pagherai le conseguenze karmiche.

Ci sono molti medici validi che rispettano questo giuramento ma molti altri che hanno deciso di vendere l’anima al Diavolo (danaro, potere, successo).

Qui avviene la rottura tra l’uomo e Dio ed è anche a causa di queste rotture che molte guarigioni possibili non potranno avvenire.

Il medico è il primo che dovrebbe compiere un lavoro su di sè per due ragioni:

1- non puoi giurare con la personalità, si giura sempre per vibrazione e contatto animico

2- non riuscira’ a ”vedere” l’anima del paziente e a comprendere ciò che gli sta comunicando se è identificato con i suoi piani inferiori dell’esistenza (fisico, emotivo e mentale)

Spesso i medici sono preda della fretta e della facile riuscita del compito che devono svolgere, questo li rende freddi, aridi e quindi sarà impossibile che guariscano un loro simile.

Tra l’altro, al livello del corpo causale, chi decide di diventare medico in questa esistenza ha già vissuto almeno una vita da guaritore ed è chiamato a sanare tutto ciò che non ha compiuto nelle vite precedenti e di aiutare l’evoluzione della razza umana.

Tutti gli uomini sono chiamati ad aiutare l’evoluzione umana ma 2 categorie sono le elette:

  • i medici
  • i preti

Sono le due categorie che ”vengono scelte” per portare un contributo ancora più sostanzioso e decisivo al pianeta terra e anche per opporsi alle forze oscure dell’esistenza che vorrebbero un uomo sempre malato e addormentato.

Come avrete capito, fare il medico non è per tutti eppure in molti prendono la laurea in medicina, che non significa ESSERE MEDICI. Di tutti i laureati in medicina solo un 10-15% sono medici.

Come riconosco che un laureato in medicina è veramente un medico:
1- se è un risvegliato e non è quindi identificato con l’ego. Se trovate un medico identificato con l’ego, scappate appena potete!!! Correrete il rischio che si senta Dio.

2- se ha come unico scopo, ogni mattina, quello di aiutare gli individui a guarire con le proprie forze e non con le sue. Un vero medico non crea dipendenza ma semmai stimola l’altro ad auto-guarirsi

3- un vero medico ha una grande apertura di cuore. Lo si percepisce fin dal primo incontro.

Se avete di fronte un medico che non rispecchia queste caratteristiche, forse meglio che vi rivolgiate altrove perchè è molto probabile che non solo non guarirete ma potrete anche avere un peggioramento.

Un esempio di vero medico? San Giuseppe Moscati. Vi suggerisco di vedervi il film

E I PRETI?

I preti sono la seconda categoria decisiva per l’evoluzione della razza umana.

Il prete ha anch’esso, dopo gli studi e il seminario, fatto un giuramento a Dio di aiutare l’evoluzione di tutte le anime in coscienza, fede e verità.

Eppure, esattamente come i medici, molti sono i seminaristi ma pochissimi sono i preti.

Un prete deve essere colui che per primo dà l’esempio, che apre il cuore a tutti perchè il suo livello di coscienza è così elevato che l’attaccamento alla personalità non lo riguarda.

Un prete dovrebbe farsi trovare pronto spiritualmente ogni giorno; pregare molto e mantenere il cuore aperto.

L’esempio classico ma efficace è PADRE PIO, si donava totalmente. Un prete non può essere come un impiegato delle poste che ”lavora” solo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00!

Capirete bene che l’anima non può avere orari!!

Proprio l’altro giorno leggevo un libro dove si parlava di tutti i preti che sono in purgatorio….. che è un controsenso di suo, ma è la realtà…. e sono quelle anime che più di altre hanno bisogno di preghiere dalla Terra perchè sono più dannate delle altre proprio in virtù del giuramento non rispettato.

I seminaristi e i laureati in medicina rallentano l’azione della LUCE, se qualcuno di questi dovesse leggere questo articolo, li invito a riflettere caldamente sulle scelte fatte, ritornando con umiltà sui loro passi…..evidentemente avevano preso un abbaglio. Può capitare, ma almeno non continuate a perpetrare il male!

Maria Sara D’Agostini

”Serva di Dio” aeternum

”Le porte dell’inferno non prevarranno mai”

(Mt 16,18)

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