Oggi vi diletterò con una tematica che si sta diffondendo sempre di più: il suicidio assistito in Italia (paese da sempre legato a stretto giro con i valori intrinseci della vita). Basti pensare che in Italia (definito per questo paese arretrato, ”ancora” non si può abortire dopo il 3° mese di gravidanza, contrariamente a stati quali Svezia, Regno Unito o Olanda)
Questi paesi si prendono del tempo per pensare se vogliono la vita o la morte…..
Comunque oggi non vi parlerò di questo argomento che probabilmente affronterò anche in un video apposito, bensì del suicidio assistito
Stamane ho ascoltato la seguente notizia che vi riporto di seguito
Questa donna, affetta da sclerosi multipla, ha deciso di uccidersi pur di non continuare a soffrire
Ovviamente non entrerò in merito della scelta del singolo ma come sempre è mio dovere farvi riflettere sugli equilibri spirituali di questo pianeta e su come tali vicende, apparentemente distanti, possano ripercuotersi sull’essere umano e quindi anche su di voi
La sofferenza è un mezzo necessario nonchè un tramite per giungere a Dio
L’uomo non può far nulla per evitarla se non trapassarla, trasformarla e in questo modo vincerla.
Dietro la sofferenza e il dolore c’è Dio che vi aspetta, a braccia aperte.
Dopo aver trasformato il dolore e la sofferenza sarete persone nuove, rinnovate in corpo e spirito, finalmente utili per diffondere bellezza nel mondo
Le persone che fanno di tutto per non soffrire sono addormentate, hanno la coscienza dormiente, sono immersi nel sonno più completo dell’esistenza.
Non conoscono le leggi che governano lo spirito del mondo e di conseguenza brancolano nel buio della loro esistenza
Se possibile, i vostri esempi non dovrebbero essere questi; prendete ispirazione dai Risvegliati, dai puri d’animo, da chi sta lavorando su di sè.
La mia esperienza con il dolore e la sofferenza
Vi voglio parlare della sofferenza non solo in teoria ma anche in pratica:
qualche anno fa, mi ammalai di una malattia molto importante, di cui ancora porto dietro gli strascichi.
Questa malattia tra l’altro fu causata da una persona esterna a me (ma sapete che l’esterno non esiste; è evidente che l’avevo attratta io per terminare il mio ciclo karmico), lo capii subito
Averlo compreso, anche da un punto di vista spirituale, non mi esentò dal dolore.
Per anni ho provato sofferenze fisiche indicibili, il mio corpo fisico letteralmente ”si piegava in due” ogni giorno.
Non c’era più un giorno in cui riuscissi ad avere un corpo fisico in armonia; si stavano rinnovando i miei corpi sottili, e la sofferenza unita al dolore era inevitabile. Lo sapevo e ne avevo coscienza ma volevo continuare a vivere, non tanto per me sinceramente, ma per mandare avanti la mia missione e essere utile alla gerarchia di Shamballa.
Sapevo che potevo essere utile al mondo e quindi avrei dovuto trovare la forza per trasformare tutto il dolore fisico, emotivo e mentale in gioia per me e gli altri.
Questa è la ragione per cui Cristo è finito in croce, per insegnarci questo!
A questa malattia si aggiunse un ulteriore gravissimo evento che colpì duramente il mio corpo fisico, debilitandolo ulteriormente e rendendo la sofferenza ancora più acuta.
Ricordo ancora che uscita dall’ennesimo ospedale, priva di forze e trascinandomi, andai in chiesa e piangendo pregai la Via Crucis: vi garantisco che ogni stazione del dolore di Cristo lo sentivo dentro me.
Capii che quella era la mia Via Crucis e che proprio come il maestro Gesù Cristo, sarei risorta a me stessa. Intanto stavo intraprendendo il cammino di dolore e sofferenza che mi permisero di aprire il cuore ancora di più.
Perchè vi sto raccontando tutto questo?
Perchè va detto chiaramente che l’alternativa al suicidio esiste ed è l’amore divino.
Anzitutto prendere coscienza che ci siamo incarnati per rinnovarci e crescere come anime e quindi è impensabile ”fare la bella vita”, eppoi che grazie al dolore avete la possibilità di creare un legame univoco e speciale con Dio.
La scelta, come sempre, sta a voi.
Con il suicidio si alimentano le energie oscure dell’esistenza che si nutrono di tutto questo e che vogliono annientare questo pianeta
Invece con la trasformazione della sofferenza, mediante il Risveglio e la preghiera, vi unite a Dio e portate pace, amore e bellezza nel mondo.
Voi, che scegliete di fare?
Il suicidio avviene in tante forme, anche quotidiane: non amarsi è una forma di suicidio, anche trattare male gli altri lo è Anche stare distanti da Dio lo è o illudersi che guadagnando di più si stia meglio, è una forma di suicidio
Ma l’atto estremo del togliersi la vita, è l’ultimo step di una sofferenza che non si è messa a servizio di Dio; quando l’ego spadroneggia perchè non è stato mai trasformato in servizio al mondo, le decisioni non possono che esserne una conseguenza nefasta!
Tanto bene
Maria Sara D’Agostini
”Serva di Dio” aeternum
”Le porte dell’inferno non prevarranno mai”
(Mt 16,18)
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